La Spezia 9 febbraio 2010

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versione inglese

 

L’ultima compagna

 

Benvenuta

ultima compagna

ti accolgo festosamente

è un momento preciso

fine di una lunga attesa

ti porgo la mano e il saluto

una mano sicura e tranquilla

sguardo del mio viso sereno

stringimi la mano

con forza e calore

avvolgi con il tuo mantello

il mio corpo nudo

libero dalle maschere

nato da argilla e fango

svanire nella polvere

la mia ultima dimora

libero da croste e nodi

fagotti della coscienza

riconciliata con l’io, il sé

e il mondo

 

Vieni vicina, ultima mia compagna

concedimi la tua attenzione

osserva i miei occhi

fari che illuminano

spazio di gioia

senti le parole melodiose

labbra incise di serenità

rispondono alla tua presenza 

 

Benvenuta

la mia ultima compagna

acconsenti alle mie orecchie

di gustare l’ultimo respiro

brano che conclude

la fine di un’esistenza

che canta

l’ultima partenza sublime

su un Buraq*

 

con le ali.

Il cielo di Lampedusa

 

Lampedusa,

una notte come tante

notte fonda e chiara

le stelle e la luna

fanno compagnia ad

una nave solitaria

 

Nel Mare del Mediterraneo

viaggiano senza bussola

giovani solitari

carichi di coraggio

tasche piene di speranza

 

Nel Mare del Mediterraneo

i coralli ed i pesci

in silenzio riposano

testimoni di un viaggio

verso mete sconosciute

 

Nel Mare del Mediterraneo

le luci della città timidamente

controllano il silenzio

 

Lampedusa,

è alba presto

galleggiano in mezzo al mare

frammenti di vita

testimonianze di un viaggio

finito male 

oggi non approderà sulle tue sponde

l’onda umana che spesso

si riversa su di te

ma non temere, l’onda ritorna.

 

Sempre.

 

 

 

 



* Descritta, nell’Islam, come cavallo alato, con il volto umano e occhi scintillanti come stelle. Il Profeta Mohammed fece il suo viaggio notturno nei cieli cavalcando la giumenta Buraq.